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Visione

La sfida dell'Istituto di Intelligenza Meccanica è creare le condizioni giuste per far interagire esseri umani e robot in spazi complessi reali-digitali
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L’Istituto di Intelligenza Meccanica nasce dalla unione dei gruppi di ricerca del Laboratorio di Robotica Percettiva (PERCRO) con il gruppo di Sensoristica avanzata della Scuola Superiore Sant’Anna. La visione che ha generato la creazione del nuovo Istituto di Intelligenza Meccanica riguarda gli sviluppi futuri della ricerca in un ambito che è sempre più marcato dalla integrazione di sistemi fisici con sistemi digitali.
Questa condizione di integrazione tra fisico e digitale avrà luogo non solo in ambito di sistemi di produzione industriale (si vedano gli sviluppi negli ultimi 10 anni della Realtà Aumentata-AR) ma anche nella vita ordinaria. Questo significa che l’essere umano sarà chiamato ad interagire e condividere spazi complessi reali-digitali con entità artificiali reali e digitali che oggi rappresentiamo rispettivamente come robot o androidi che come umani virtuali.
Per quanto riguarda lo sviluppo di sistemi artificiali, oggi si pone molto l’attenzione sulla parte software, testimoniata dal crescente sviluppo di tecniche di intelligenza artificiale e dal risalto che queste famiglie di algoritmi hanno ottenuto a livello mediatico.
Riteniamo che l’intelligenza di una macchina non risieda solo nella parte software, che dovrebbe guidare la componente cognitiva e di apprendimento del sistema artificiale, ma anche nella parte hardware, che si istanzia nella struttura meccanica, nel suo design, nel suo progetto cinematico, nei materiali che vengono impiegati per la sua costruzione, nei sistemi di trasmissione e attuazione del movimento. La concezione di un sistema artificiale intelligente non può prescindere dunque dal considerare una progettazione che, sin dall’inizio, consideri le due componenti come non duali ma parti integrate di un unicum.

Il Laboratorio di Robotica Percettiva ha avuto sin dal 1990 una tradizione molto marcata nello sviluppo della componente meccanica e di controllo di sistemi robotici: da questa tradizione nasce quindi il nome del nuovo Istituto, che sta a sottolineare l’importanza dello studio del design della parte hardware di un sistema robotico. Il nome dell’Istituto risulta quasi in controtendenza rispetto alla diffusione di sistemi di intelligenza artificiale e intende sottolineare l’importanza della componente analogica al pari di quella digitale.
Ad oggi sviluppare ricerca relativamente alla componente meccanica o di attuazione di un sistema robotico risulta molto più costoso e dispendioso (in termini temporali) rispetto allo sviluppo di sistemi software. Purtroppo una completa comprensione di questo problema è stata parzialmente riconosciuta solo da pochi gruppi di ricerca.
Inoltre il Laboratorio di Robotica Percettiva ha dimostrato una grande competenza, forse unica nel panorama di ricerca europeo, in merito allo sviluppo di sistemi di Ambienti Virtuali Immersivi e di Realtà Miste. Anche queste competenze concorreranno a definire le caratteristiche dei sistemi artificiali del futuro, ad esempio umani virtuali e avatar, con cui l’essere umano sarà chiamato ad interagire.
Di conseguenza il secondo obiettivo dell’Istituto di Intelligenza Meccanica riguarda lo studio della interazione tra umano e sistema artificiale che diventerà una condizione inevitabile nel prossimo futuro in ogni contesto della società. Chiaramente lo studio della interazione tra essere umano ed entità artificiali necessita di un approccio multidisciplinare per il quale sono necessarie competenze diverse rispetto a quelle ingegneristiche, quali quelle legate alle neuroscienze, alle scienze cognitive e alla psicologia sperimentale. Attualmente sono in corso e si intendono intensificare collaborazioni in questi campi di ricerca considerando l’integrazione di ricercatori anche al di fuori del contesto ingegneristico.
Tutto ciò va a sottolineare l’importanza nella visione dell’Istituto di Intelligenza Meccanica di cercare di cancellare a poco a poco, nel prossimo futuro, la dualità tra studi scientifici e studi umanistici. Auspico che l’Istituto di Intelligenza Meccanica possa essere un luogo in cui, a partire dallo sviluppo di sistemi artificiali, possa essere studiata la complessità della natura umana con un approccio futuro interdisciplinare.

M.B., 7 maggio 2021