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ARTE MULTIMEDIALE: LA TECNOLOGIA DEL LABORATORIO PERCRO DELL’ISTITUTO TECIP DELLA SCUOLA SANT’ANNA PER UNA VISIONE IMMERSIVA DELLA MOSTRA ”PIRANESI. CARCERI D’INVENZIONE” A CESENA

Data pubblicazione: 06.06.2020
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L’installazione multimediale realizzata dal Laboratorio Percro torna, dopo Roma e Torino, ad arricchire una nuova mostra organizzata a Cesena fino al 14 giugno, presso la Galleria del Ridotto della città Malatestiana, su “Piranesi. Carceri d’Invenzione”. Anche la città di Cesena conferma così l’indiscutibile valore aggiunto che la realtà virtuale e la multimedialità possono fornire al settore museale. 

Ideata e organizzata da MetaMorfosi Associazione Culturale e curata da Luigi Ficacci, la mostra presenta un nucleo di 16 opere dell’artista veneziano Giovanni Battista Piranesi (Mogliano Veneto 1720 – Roma 1778), l’architetto e incisore che, affascinato dalle antichità della Città Eterna, passò alla storia con la produzione delle “Vedute di Roma” e delle “Carceri”. Queste ultime sono l’opera dove l’immaginario è imposto come forma di pensiero alternativo a quello logico, ma dotato dello stesso rigore e della stessa esattezza. Il viaggio all’interno di questo “mondo immaginato” viene ulteriormente arricchito dalla presenza della sala “immersiva”, realizzata grazie al contributo e alla tecnologia del Laboratorio di Robotica Percettiva (PercRo) dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: le celebri prigioni sono ri-create tridimensionalmente, svelando il progetto “architettonico” nascosto dietro i tratti di Piranesi “artista”. 

Si tratta quindi della terza riproposizione dell’installazione del PercRo, dopo che la mostra, organizzata sempre dall'Associazione Culturale MetaMorfosi, fu proposta prima ai Musei di Roma e poi alla Galleria Sabauda di Torino. Le scenografie tridimensionali e multimediali portano a nuova vita i luoghi che l’immaginario dell’artista aveva potuto fissare “solo” su due dimensioni, restituendo idealmente alle “Carceri” il proprio naturale palcoscenico.

Un video 3D, attraverso l’ausilio di appositi occhiali, conduce i visitatori nei meandri più angusti e oscuri delle carceri piranesiane, rivivendo tutto il fascino di queste visioni fantastiche e irreali ormai parte del nostro immaginario collettivo.

Il progetto è stato coordinato da Massimo Bergamasco, docente di meccanica dell’Istituto TeCIP, e realizzato dal team di ricerca di Marcello Carrozzino e Chiara Evangelista. “Rendere questa trasformazione – ha sottolineato il ricercatore Marcello Carrozzino - ha richiesto lo studio dettagliato delle geometrie e, in alcuni casi, l'interpretazione delle scene raffigurate, per estendere l’esperienza visiva del visitatore che potrà sentirsi letteralmente trasportato all’interno dell'opera di Piranesi, grazie anche ad un tappeto sonoro appositamente studiato e realizzato per completare l'esperienza percettiva”.

Nel video la rappresentazinoe virtuale realizzata per la prima mostra che continua ad essere parte integrante delle esposizioni, per la terza volta in Italia.